I Rabari sono un'etnia originariamente nomade dell'India, conosciuti per l'allevamento di bestiame, capre e, tra i più ricchi, cammelli. Sebbene solo una piccolissima percentuale di Rabari sia ancora realmente nomade, è più corretto definirli semi-nomadi poiché migrano durante il periodo delle piogge, spostandosi nelle periferie dei villaggi per poi tornare a casa. Vivono del bestiame che allevano, commerciandone il latte, le lane e i pellami.
Le donne Rabari eccellono nel ricamo, creando vesti particolarmente preziose e ricercate, ricche di dettagli e fantasie, sia colorate che nere, sempre scenografiche. Portano pesanti orecchini d’argento o d’oro e larghi bracciali ai polsi e cavigliere ai piedi. Tessono arazzi che spesso illustrano i loro racconti, combinando arte e tradizione.
Gli uomini tendono a vestire di bianco e si distinguono per il colore del turbante, che può essere rosso o bianco. Portano grossi orecchini d’oro a metà orecchio e un bastone da pastore che li accompagna sempre. Una caratteristica particolare della tribù Rabari sono i tatuaggi, visibili soprattutto sulle mani, che riportano simboli ritenuti "magici", ma che oggi sono più legati a una tradizione culturale che si cerca di preservare, oltre che per scopi estetici.